mercoledì 23 marzo 2022

#4 Il tatuaggio

 Il tatuaggio è una delle tante forme d’arte e di comunicazione di cui disponiamo. È una pratica molto antica, già presente nelle popolazioni preistoriche, adottata da tutte le popolazioni di ogni epoca e sempre più diffusa nella società contemporanea come puro abbellimento del corpo. Ma quella estetica non è certo l’unica finalità che ha portato all’uso e alla diffusione dei tatuaggi, soprattutto in passato, quando i tatuaggi erano usati per segnare l’appartenenza a un gruppo, per fini apotropaici e medico-protettivi, per segnare differenze di status, di genere o di prestigio, oltre che per ragioni estetiche.

E come abbellimento estetico, il tatuaggio può avere molti significati: è spesso usato per segnare una data o un avvenimento importante, come ricordo di una vacanza o di un evento particolare, di una persona cara, un animale preferito o di una frase significativa, ma anche per nascondere imperfezioni e cicatrici o semplicemente per mettere in mostra i propri interessi.

E così, si possono trovare tatuati le figure e gli oggetti più disparati, tra i quali non mancano immagini riconducibili al coltivare, per semplice interesse o per il loro significato simbolico.

Come i trattori, forse impressi sulla pelle di agricoltori appassionati ai motori e affezionati ai propri mezzi.

Ma anche interi paesaggi con campi e fattorie, luoghi evidentemente cari a chi ha deciso di imprimerli sulla propria pelle


E ancora, i frutti, come in un time lapse che cattura i momenti salienti della crescita di un germoglio, a simboleggiare una (ri)nascita

E infine il coltivare diventa metaforico, concretizzandosi in immagini astratte e frasi 




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