martedì 29 marzo 2022

#12 il futuro di Robida

 "Coltivare" ne Il XX secolo, di Albert Robida


«avete dinanzi un bell’avvenire mia cara segretaria. I vostri doni naturali, aiutati dallo studio serio della giurisprudenza, e dall’esperienza che gli anni vi daranno, non possono mancare di farvi riuscire nel foro […] sono i vostri doni naturali, l’emozione, l’intenerimento, che hanno fatto tutto. Bisogna coltivar questi doni naturali, e mettervi seriamente allo studio della Legge!»    [pag. 115]

 
«agricoltore teorico e scientifico, bevo alla salute degli agricoltori pratici»    [pag. 172]


«Oggi, l’avvenire della grande impresa e assicurato. La costruzione del sesto continente è avanzatissima, e già, nelle parti terminate, numerose schiere d’emigranti sono venute a stabilirsi, costruendo citta sopra punti indicati dalla compagnia, coltivando le terre circondanti le citta e trasformando il rimanente in terreni di pascolo.»    [pag. 399] 

La costruzione del sesto continente

 

#11

 

L'immagine sembra riportare un murales, che condensa in un'unica scena millenni di evoluzione del genere umano, le invenzioni e le innovazioni che hanno portato fino ad oggi: dall'uomo primitivo allo smartphone. Perché forse non siamo poi così tanto cambiati rispetto ai nostri antenati, ma sicuramente sono cambiati i nostri strumenti, il vero segno della nostra evoluzione.

#10 Nei fumetti

 




Negli ultimi decenni, coltivare l'orto è diventato per i più un hobby, un passatempo, data, da una parte, l'ampia disponibilità di prodotti freschi e dall'altra la crescente urbanizzazione e la conseguente mancanza di terreni coltivabili liberi. Perciò non stupisce che vengano meno quelle nozioni di base sui meccanismi della natura, ad esempio la funzione degli insetti impollinatori, al punto che si pensa di poter coltivare le piante di patate fritte.  

#9 nel libro "Out of control"

 


If you could get a bunch of life together and then give it enough freedom to cultivate the conditions it needed to thrive, it would go forever, and no one needed to understand how it worked. [p. 182]

Walford was healthy but extremely skinny and underfed. For two years, all the biospherians were hungry. Their pocket-size farm had been plagued with insect infestations. Because they couldn't spray the beasties with poisons - since they would be drinking the evaporated runoff later in the week - they ate less. [p. 196]

Here in one paragraph is a pop-history of the world: The African savanna hatches human hunter-gatherers-raw biology; the hunter-gatherers hatch agriculture-domestication of the natural; the farmers hatch the industrial domestication of the machine; the industrialists hatch the currently emerging postindustrial whatever. We are still figuring out what it is, but I'll call it the marriage of the born and the made. [p. 235]

But as we cultivate synthetic life in our artifacts, we cultivate the loss of our command. [p. 407]


#8 Slogan

#7 Nell'arte figurativa

Ampio spazio è sempre stato dedicato al "coltivare" nelle arti figurative, dove la rappresentazione di scene di vita quotidiana si ritrova spesso ad includere e rendere protagonista proprio questo tema. 
Già nell'antichità, quando la raffigurazione era un importante mezzo di comunicazione.

Alcuni esempi di arte figurativa egizia sul "coltivare"

Anche sugli antichi vasi greci si trova raffigurata la raccolta delle olive, scena insolita per questo tipo di manufatti, su cui prevalgono invece raffigurazioni di eroi e divinità, scene sportive o di simposi.

Certo questo tema non si ritrova solo nei manufatti antichi, ma ritorna spesso, nelle opere di molti artisti di varie epoche, fino ai giorni nostri.

E non poteva mancare tra l'infinità di opere di Vincent Van Gogh, ripreso in un'ampia varietà di stili e di soggetti, i cosiddetti "Studi sui contadini".

Contadina che semina con una cesta e Seminatore con cesta, 1881

Il simbolismo della semina secondo Van Gogh: "Uno non si aspetta di ottenere dalla vita ciò che si è già appreso, anzi, si comincia a vedere più chiaramente che la vita è una sorta di tempo di semina e il raccolto non è ancora ottenuto".



Contadine che piantano patate, 1885 e Due contadini che zappano, 1889


A sinistra Contadino e contadina che seminano patate, 1885 di Van Gogh; a destra Seminatore di patate, 1861 di Millet, pittore realista tra gli iniziatori della rappresentazione di contadini nell'arte, particolarmente caro a Van Gogh 


La raccolta delle olive, 1889


E per concludere, un'opera di Umberto Boccioni, perchè Van Gogh non è certo stato nè il primo nè l'ultimo a scegliere il "coltivare" come soggetto delle proprie opere.

Campagna con un contadino al lavoro (paesaggio), 1910

#6 La musica

 
Umberto Boccioni, Sinfonia Campestre, 1908

Apro questo post sulla musica con un dipinto, la Sinfonia Campestre di Umberto Boccioni, il cui titolo rimanda evidentemente al mondo musicale. L'insieme di tratti e colori sembra comporre un quadro quasi astratto, almeno a prima vista, ma trasmette perfettamente l'ambiente campestre, dove tutto segue quasi un disordine ordinato che concorre a creare una sinfonia perfetta, di suoni, immagini e odori.  

Coltivare nella musica...

Per questo topic ho scelto due canzoni: 
La prima è un'ode al contadino e al suo lavoro, che si rivela molto orecchiabile in pieno stile country.


La seconda segue invece il fil rouge del trattore, portato avanti in diversi post [#1, #2, #4], con un brano del gruppo folk italiano dei "Rari Ramarri Rurali" dedicato al Landini, "il motor dei contadini".


...e la musica nel coltivare

La musica è sicuramente una delle forme d'arte che fa maggiormente parte della nostra quotidianità, tenendoci compagnia in momenti di solitudine e durante tragitti che sembrano infiniti, facendo da sfondo alle nostre attività e fornendo occasioni di ritrovo e socialità. E se dopo aver ascoltato una canzone ci sentiamo meglio, non è solo una sensazione: gli effetti terapeutici della musica sull'uomo sono ormai ben noti [li puoi trovare qui]. E la musica non fa bene solo alle persone, ma anche alle piante. Si chiama agricoltura biosonora e ha già dimostrato risultati sorprendenti nella crescita e nella qualità dei prodotti, coltivati proprio con la musica: il migliore stato di salute delle piante cresciute in questo modo porta addirittura alla riduzione dell'uso di fertilizzanti e pesticidi. 
[per approfondire l'argomento clicca qui, qui, qui]

mercoledì 23 marzo 2022

#5 Sul tavolo di lavoro

 








#4 Il tatuaggio

 Il tatuaggio è una delle tante forme d’arte e di comunicazione di cui disponiamo. È una pratica molto antica, già presente nelle popolazioni preistoriche, adottata da tutte le popolazioni di ogni epoca e sempre più diffusa nella società contemporanea come puro abbellimento del corpo. Ma quella estetica non è certo l’unica finalità che ha portato all’uso e alla diffusione dei tatuaggi, soprattutto in passato, quando i tatuaggi erano usati per segnare l’appartenenza a un gruppo, per fini apotropaici e medico-protettivi, per segnare differenze di status, di genere o di prestigio, oltre che per ragioni estetiche.

E come abbellimento estetico, il tatuaggio può avere molti significati: è spesso usato per segnare una data o un avvenimento importante, come ricordo di una vacanza o di un evento particolare, di una persona cara, un animale preferito o di una frase significativa, ma anche per nascondere imperfezioni e cicatrici o semplicemente per mettere in mostra i propri interessi.

E così, si possono trovare tatuati le figure e gli oggetti più disparati, tra i quali non mancano immagini riconducibili al coltivare, per semplice interesse o per il loro significato simbolico.

Come i trattori, forse impressi sulla pelle di agricoltori appassionati ai motori e affezionati ai propri mezzi.

Ma anche interi paesaggi con campi e fattorie, luoghi evidentemente cari a chi ha deciso di imprimerli sulla propria pelle


E ancora, i frutti, come in un time lapse che cattura i momenti salienti della crescita di un germoglio, a simboleggiare una (ri)nascita

E infine il coltivare diventa metaforico, concretizzandosi in immagini astratte e frasi